Diventare un autoriparatore può essere un valido modo per trasformare un hobby o una passione in un lavoro in un settore particolarmente richiesto. Tale attività è regolamentata da apposite norme volte a garantire la qualità e la sicurezza dei servizi offerti.
L’attività di autoriparazione si concretizza con “l’attività di manutenzione e di riparazione di veicoli […] a motore, ivi compresi i ciclomotori, macchine agricole, rimorchi e carrelli, adibiti al trasporto su strada di persone e di cose”. In tale attività rientrato “tutti gli interventi di sostituzione, modificazione e ripristino di qualsiasi componente […] nonché l’installazione […] di impianti e componenti fissi”. (Legge 5 febbraio 1992, n. 122 e successive modifiche e integrazioni).
Non rientrano nell’attività di autoriparazione le attività di:
L’attività di autoriparazione si distingue nelle attività di:
La legge 11 dicembre 2012, n. 224, infatti, ha unificato nella categoria “meccatronica” le due preesistenti attività di meccanica e motoristica e di elettrauto.
Per l’esercizio delle suddette attività sono necessari particolari requisiti tecnico-professionali che devono essere possedute anche da chi esercita l’attività di riparazione per uso interno avente carattere strumentale o accessorio. Il tipico esempio è quello della concessionaria che prima della vendita fa manutenzione alle autovetture.
I requisiti devono essere posseduti dal cosiddetto Responsabile Tecnico che può essere designato:
- Nella persona del titolare, nel caso di impresa individuale;
- Nel lavoratore dipendente;
- Nel socio accomandatario, nel caso di S.a.s.;
- Nel socio lavoratore nel caso di S.n.c., S.r.l. o Società cooperative;
- Nel familiare collaboratore;
- Nel procuratore;
- Nell’institore.
Non può mai essere nominato come Responsabile Tecnico un professionista o un consulente esterno e, per l’impresa che intende operare in più settore, può essere nominato un unico responsabile se in possesso dei requisiti per ogni settore di attività ovvero più preposti. Il Responsabile Tecnico non può essere nominato per più imprese o, nell’ambito della stessa impresa, per più officine a meno che non siano contigue.
Il Responsabile Tecnico deve possedere uno dei seguenti requisiti tecnico-professionali:
Per poter esercitare l’attività di autoriparazione (meccatronica, gommista o carrozzeria) è necessario procedere all’apertura della Partita IVA se svolta in forma individuale ed inoltrare l’apposita segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) al Comune dove sono ubicati i locali.
Il codice ATECO da indicare varia a seconda della specifica attività esercitata:
Nel caso di applicazione del cosiddetto regime forfettario, per questa attività il coefficiente di redditività è pari al 40% ossia vengono considerati come costi, indipendentemente dal loro sostenimento, il 60% dell’importo fatturato.
Per quanto concerne la situazione contributiva, chi esercita l’attività di autoriparazione è obbligato all’iscrizione INPS alla gestione Artigiani e Commercianti per cui sarà soggetto al versamento dei contributi:
A seconda delle modalità e della forma di svolgimento dell’attività, quest’ultima sarà configurata come artigiana (nel caso di ditta individuale) oppure commerciale. A seconda che si tratti di attività artigiana o meno, vige l’obbligo di iscrizione ed al versamento del premio INAIL per gli artigiani mentre per i commercianti quest’ultimo onere è dovuto solamente in presenza di eventuali dipendenti.