Hai la partita IVA? Ecco 4 spese che puoi detrarre subito!

Gestire una partita IVA può sembrare complicato ma saper approfittare delle detrazioni fiscali è un modo efficacie per risparmiare. Infatti, diverse spese possono essere sottratte dalle imposte riducendo il carico fiscale complessivo. Di seguito tre esempi concreti ed immediati che, rispettando alcuni limiti, possono portarti un notevole risparmio.

Carburanti

Le spese legate ai carburanti sono un costo deducibile da parte di imprenditori e professionisti se effettuati con metodi di pagamento tracciabili quali: carta di credito, carta di debito o carta prepagata. L’Agenzia delle Entrate, nella circolare n. 8/E/2018 ha equiparato i servizi come le carte a consumo, le applicazioni per smartphone o tablet ed i dispositivi elettronici vari ai metodi tracciabili se prevedono l’addebito diretto del costo sul conto corrente o sulla carta di credito dell’acquirente.

La partenutale di deducibilità del carburante, come disciplinata dall’articolo 164 del TUIR, variano a seconda dell’utilizzo del veicolo.

Si può detrarre un costo pari al:

  • 20% per le autovetture, i ciclomotori ed i motocicli ad uso promiscuo (utilizzati sia per lavoro che per uso personale);
  • 100% per i veicoli destinati ad essere utilizzati esclusivamente come beni strumentali sull’attività d’impresa;
  • 70% per i veicoli in uso promiscuo ai dipendenti;
  • 80% per i veicoli di agenti e rappresentanti di commercio.

Accanto alle diverse aliquote di deducibilità del costo, per quanto riguarda l’IVA la detraibilità è ammessa nella misura del:

  • 40% per i veicoli ad uso promiscuo;
  • 100% per i veicoli utilizzati esclusivamente nell’esercizio d’impresa e nel caso di agenti di commercio o rappresentanti.

Manutenzioni

Può capitare che per mantenere la funzionalità di un bene siano necessario sostenere delle spese di manutenzione o di riparazione. Per tali spese occorre verificare anche la titolarità del bene andato a distinguere i beni propri dell’azienda dai beni di terzi.

Per i beni di terzi ossia i beni in comodato, leasing o affitto, le spese di manutenzione ordinaria sono a carico del conduttore e non hanno limiti di deducibilità, pertanto, costituiscono un costo da imputare per intero nell'esercizio in cui viene sostenuto.

Caso diverso è quello dei beni propri dell’impresa per cui “le spese di manutenzione, riparazione, ammodernamento e trasformazione […] sono deducibili nel limite del 5 per cento del costo complessivo di tutti i beni materiali ammortizzabili. […] L’eccedenza è deducibile per quote costanti nei cinque esercizi successivi”. (D.L. n. 16/2012)

Ad esempio, se tra i beni troviamo un’autovettura epa il valore di euro 15.000, il costo massimo da poter dedurre nell’esercizio come spesa di manutenzione o riparazione sarà pari a 750 euro (15.000 x 5%). La quota eccedente tale importo sarà dedotta nei successivi cinque anni. Se accanto all’autovettura ci sono anche impianti per un valore di euro 20.000, allora il costo masso deducibili nell’esercizio sarà di euro 1.750 ((20.000+15.000) x 5%).

Acquisto Veicoli

Accanto ai carburanti ed alle spese di manutenzione e riparazione, un costo necessario è quello dell’acquisto dei veicoli.

Anche per l’acquisto dei veicoli sono previsti delle aliquote di deducibilità del costo e di detraibilità dell’IVA che sono le medesime specificate per i carburanti. Il medesimo articolo 164 TUIR stabilisce anche un tetto massimo relativamente al costo fiscalmente riconosciuto per l’acquisto. In particolare, nel caso di imprese e per esercenti arti o professioni il costo massimo ammissibile è pari a:

  • Euro 18.075,99 per le automobili e per gli autocaravan;
  • Euro 4.131.66 per i motocicli;
  • Euro 2.065,83 per i ciclomotori.

Tali importi sono relativi ai veicoli ad uso promiscuo. Per gli agenti di commercio ed i rappresentanti il limite all’acquisto di auto o autocaravan viene innalzato ad euro 25.822,84 mentre restano invariate gli importi per i motocicli ed i ciclomotori.

Viene fissato anche il numero massimo di veicoli per cui è ammessa la deducibilità pari a:

  • Un veicolo nel caso di esercizio di arti o professioni in forma individuale;
  • Un veicolo per ogni socio o associato nel caso di società semplici ed associazioni,

Da quanto detto, nel determinare il costo di competenza dell’esercizio si possono avere due casi:

  • Costo dell’auto inferiore a 18.075,99 euro per cui la quota deducibile sarà:

Costo auto x Coefficiente di ammortamento

Es. 15.000 x 25% = 3.750 euro quota di ammortamento contabile

Quota di ammortamento contabile x Coefficiente di detraibilità

3.750 x 20% = 750 euro quota fiscalmente deducibile

3.750 – 750 = 3.000 quota fiscalmente indeducibile

  • Costo dell'auto superiore a 18.075,99 euro per cui la quota deducibile sarà:

Costo auto x Coefficiente di ammortamento

Es. 20.000 x 25% = 5.000 euro quota di ammortamento contabile

Quota di ammortamento contabile x Coefficiente di detraibilità

18.075,99 x 25% x 20% = 903,80 euro quota fiscalmente deducibile

5.000 – 903,80 = 4.096,20 quota fiscalmente indeducibile

Per quanto riguarda l’IVA, il conto è molto più agevole dato che basta applicare il relativo coefficiente non essendoci limiti in merito all’imposta ammissibile in detrazione. Se, ad esempio, un professionista acquisto un’auto per 50.000 euro + IVA, l’imposta detraibile sarà pari a 4.400 euro ossia al 40% dell’imposta dovuta di 11.000.

Tali calcoli valgono anche per i veicoli in leasing o a noleggio per i quali deve essere presa in considerazione la quota annuale di euro 3.615,20 per le imprese e di euro 5.164,57 per i rappresentanti e gli agenti di commercio.

Corsi di formazione ed aggiornamento

Formarsi e rimanere aggiornato nel proprio campo è un vero e proprio investimento su noi stessi più che un costo da sostenere. Dal punto di vista fiscale, tali spese godono di un trattamento fiscale particolarmente vantaggioso.

L’articolo 54 del TUIR riconosce la deducibilità del 100% fino ad un massimo di 10.000 euro perle spese di iscrizione a master e a corsi di formazione o di aggiornamento professionale nonché le spese di iscrizione convegni e congressi, comprese quelle di viaggio e soggiorno. […] Sono integralmente deducibili, entro il limite annuo di 5.000 euro, le spese sostenute per i servizi personalizzati di certificazione delle competenze, orientamento, ricerca e sostegno all'auto-imprenditorialità, mirate a sbocchi occupazionali effettivamente esistenti e appropriati in relazione alle condizioni del mercato del lavoro”.

È opportuno precisare che per le spese di vitto ed alloggio la detraibilità sarà integrale nel caso in cui siano state necessariamente sostenute per la partecipazione all’evento formativo. Ad esempio, un professionista di Roma che partecipa ad un corso o ad un evento a Torino potrà dedurre il 100% delle spese per vitto dell’alloggio. In caso contrario, la deducibilità sarà quella stabilità dalla regola generale che riconosce il 75% del costo.

Per i corsi di formazione e per le spese di vitto ed alloggio l’IVA è interamente detraibile.

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