In Italia, il calcolo delle imposte sul reddito è un processo complesso che coinvolge diversi passaggi, a seconda della tipologia di reddito e delle circostanze personali del contribuente. Vediamo i principali aspetti da considerare per calcolare l'IRPEF, l'imposta sul reddito delle persone fisiche.
Il primo passo per calcolare le imposte è determinare il reddito imponibile, che rappresenta il reddito totale percepito dal contribuente al netto delle eventuali deduzioni e detrazioni. Il reddito imponibile può essere suddiviso in diverse categorie, tra cui:
Una volta determinato il reddito imponibile, si applicano le aliquote progressive IRPEF, che variano in base allo scaglione di reddito:
Queste aliquote sono applicate solo sulla porzione di reddito che rientra in ciascun scaglione.
Dopo aver applicato le aliquote, si possono sottrarre dal totale dell'imposta dovuta eventuali deduzioni e detrazioni. Le deduzioni riducono il reddito imponibile e possono includere contributi previdenziali, spese mediche, e donazioni a enti benefici. Le detrazioni, invece, riducono direttamente l'imposta dovuta e possono comprendere detrazioni per carichi di famiglia, spese sanitarie, e interessi passivi su mutui.
Una volta applicate deduzioni e detrazioni, si arriva al calcolo dell'imposta finale. Se il contribuente ha versato acconti d'imposta durante l'anno, questi vengono sottratti dall'importo totale dovuto. Se il saldo è positivo, il contribuente dovrà versare la differenza. Se è negativo, avrà diritto a un rimborso.
Oltre all'IRPEF, i contribuenti devono considerare anche le addizionali regionali e comunali, che variano a seconda della regione e del comune di residenza. Queste sono calcolate come una percentuale aggiuntiva sull'imposta lorda.
Oltre al regime ordinario, esiste il regime forfettario, che offre un modo semplificato di determinare il reddito imponibile e l'imposta dovuta, particolarmente vantaggioso per i liberi professionisti e le piccole imprese.
Il regime forfettario è un sistema fiscale agevolato destinato a persone fisiche che esercitano attività d’impresa, arte o professione, con un fatturato annuo entro una soglia massima (attualmente €85.000). Questo regime semplifica notevolmente gli adempimenti contabili e fiscali rispetto al regime ordinario e prevede un’imposta sostitutiva dell'IRPEF, delle addizionali regionali e comunali, e dell'IRAP.
Nel regime forfettario, il reddito imponibile non è determinato dalla differenza tra ricavi e costi effettivi, ma attraverso l'applicazione di un coefficiente di redditività sul totale dei ricavi o compensi percepiti. Il coefficiente varia a seconda del codice ATECO dell'attività svolta:
Ad esempio, se un professionista ha ricavi annui di €40.000 e un coefficiente di redditività del 78%, il suo reddito imponibile sarà: Reddito Imponibile=40.000×78%=31.200€
Sul reddito imponibile calcolato, si applica un’imposta sostitutiva del 15%. Tuttavia, per i primi cinque anni di attività, i contribuenti che soddisfano determinate condizioni (ad esempio, non avere esercitato nei tre anni precedenti un'attività simile a quella avviata) possono beneficiare di un'aliquota ridotta al 5%.
Continuando con l'esempio precedente: Imposta Sostitutiva=31.200×15%=4.680€. Se il contribuente fosse in una start-up e rispettasse i requisiti per l'aliquota ridotta, l'imposta sarebbe: Imposta Sostitutiva=31.200×5%=1.560€.
Il regime forfettario offre diversi vantaggi, tra cui la non applicazione dell'IVA sulle fatture emesse e l'esenzione da obblighi di registrazione e contabilità IVA. Tuttavia, vi sono anche alcune limitazioni:
Nel regime forfettario, i contribuenti devono versare i contributi previdenziali all'INPS, ma le modalità e gli importi variano a seconda della categoria di appartenenza. Ecco un riepilogo delle principali regole:
I professionisti senza cassa previdenziale autonoma, come i freelance con Partita IVA, versano i contributi alla Gestione Separata INPS. Per il 2024, l'aliquota contributiva è del 26,23% per i lavoratori autonomi senza altre forme previdenziali obbligatorie. Questa aliquota si applica sul reddito imponibile calcolato secondo il regime forfettario.
Per artigiani e commercianti, i contributi previdenziali vengono calcolati su una base di reddito minimale, anche se il reddito effettivo è inferiore. I contributi fissi sono dovuti fino a un reddito di circa €17.504 (per il 2024), e si pagano quattro rate trimestrali. Se il reddito supera questo limite, i contributi addizionali sono dovuti sul reddito eccedente con un'aliquota del 24%.
Supponiamo che un artigiano abbia un reddito imponibile di €20.000. I contributi si calcolano come segue:
Per i nuovi iscritti al regime forfettario (under 35 anni o per chi apre una nuova attività), è prevista una riduzione del 35% dei contributi per i primi cinque anni di attività. Questa riduzione si applica sia ai contributi fissi che a quelli calcolati in percentuale sul reddito.
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