Dopo l’addio al Pin da parte dell’INPS dal primo ottobre scorso, il primo marzo sarà la volta dell’Agenzia delle Entrate. In linea con quanto disposto dal Decreto Legge n. 76/2020 (Decreto Semplificazione e Innovazione digitale), l’Agenzia delle entrate non rilascerà più nuove credenziali Fisconline ai cittadini. I cittadini che fossero già in possesso delle credenziali, potranno utilizzare fino alla loro naturale scadenza fino al 30 settembre 2021 data in cui l’accesso sarà consentito solamente con una delle tre modalità di identificazione ed autenticazione, riconosciute per i servizi online da parte di tutte le Pubbliche amministrazioni, quali: SPID, CIE, CNS.
Il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) viene rilasciato da nove gestori di identità digitale presenti sul sito https://www.spid.gov.it/richiedi-spid e prevede tre livelli di sicurezza:
La Carta d’Identità Elettronica (CIE) consente di autenticarsi ai massimi livelli ma necessita sia del codice PIN completo da richiedere al proprio Comune qualora non sia stato rilasciato al momento dell’emissione ma anche di un dispositivo USB per potersi interfacciare con il sistema.
La Carta Nazionale dei Servizi ha un funzionamento analogo alla CIE ma viene rilasciata dai gestori di identità digitale su menzionati. Anche la nuova Tessera Sanitaria (quella dotata di microchip) può svolgere la funzione di CNS ed i Cittadini già in possesso della e la TS-CNS, possono attivarla recandosi presso i punti di attivazione distribuiti sul territorio regionale (per la Regione Lazio, l'elenco è pubblicato, insieme agli orari di apertura, sul portale https://cns.regione.lazio.it), potranno non solo attivare la tessera sanitaria ma contemporaneamente abilitare la propria identità digitale per il portale Salute Lazio e rilasciare il consenso per il Fascicolo Sanitario Elettronico.
Per i professionisti e le imprese, la richiesta delle credenziali Entratel, Fisconline e Sister potrà essere effettuata anche dopo il primo marzo in attesa di un nuovo decreto attuativo che sancirà la dismissione anche di quest’ultime cos’ come previsto dal Codice dell’amministrazione digitale.