• venerdì 29 ottobre 2021

QUOTA 102 E PROROGA DI OPZIONE DONNA: I NUOVI REQUISITI PER IL 2022

Il Consiglio dei Ministri ha approvato nella giornata di ieri 28 ottobre la bozza della Legge di Bilancio 2022 che approderà in parlamento nelle prossime settimane e dovrà essere confermata entro il 31 dicembre 2021.

Nella bozza, una corposa sezione è dedicata alla riforma del sistema pensionistico con l’introduzione di quota 102 in sostituzione della precedente quota 100 e la proroga di opzione donna e dell’ape sociale.

QUOTA 102

Per quanto concerne il pensionamento anticipato, la misura ponte che dovrebbe essere adottata prima di vedere il ritorno della legge Fornero sarà quota 102. Si potrà andare anticipatamente in pensione a 64 anni di età anagrafica con 38 anni di anzianità contributiva. Potranno usufruire di quota 102 i soggetti che maturano tali requisiti nel corso del 2022.

In mancanza di quota 102, si applicherebbe la legge Fornero del 2011 che prevede di poter andare in pensione dopo aver compiuto 67 anni di età o dopo aver maturato 41 anni e 10 mesi di anzianità contributiva per le donne o 42 anni e 10 mesi per gli uomini.

OPZIONE DONNA

Opzione donna è attualmente riservata alle lavoratrici con 58 anni di età se dipendenti oppure 59 anni di età se autonome e con 35 anni di contributi maturati entro il 31 dicembre 2020.

Per il 2022, i requisiti per poter beneficiare di opzione donna saranno:

  • 60 anni di età per le lavoratrici dipendenti o 61 anni di età per le lavoratrici autonome;
  • 35 anni di età contributiva;
  • Aver cessato il rapporto di lavoro per le lavoratrici dipendenti.

Possono accedere ad opzione donna solamente le lavoratrici che optano per il sistema di calcolo contributivo della pensione accettando, dunque, una penalizzazione sull’assegno che varia a seconda della posizione contributiva della lavoratrice.

APE SOCIALE

Viene prevista la possibilità di prorogare di un ulteriore anno la cosiddetta Ape sociale rivolta a lavoratori dipendenti pubblici e privati, autonomi e lavoratori iscritti alla gestione separata in stato di difficoltà che chiedono di andare in pensione al compimento dei 63 anni.

I lavoratori che potranno beneficiare di tale misura sono:

  • i lavoratori disoccupati senza Naspi;
  • i lavoratori che assistono il coniuge, un genitore o un figlio con handicap grave;
  • invalidi civili;
  • lavoratori impiegati in settori considerati gravosi o usuranti.